
SHENZHEN-ness 3.0
Costruisce scenari di trasformazione post-Covid.
Workshop
OCTOBER 12, 2020
Workshop:
ChinaRoom + Full (Politecnico di Torino)
Shenzhen University
Si è concluso lunedì 12 ottobre il workshop SHENZHEN-ness 3.0: Post Covid-19 Urban Scenarios tenutosi online tra il Politecnico di Torino (China Room and FULL-Future Urban Legacy Lab) e la Shenzhen University. Nato come prima collaborazione ufficiale tra i due Atenei, si propone come momento di riflessione comune, per elaborare visioni strategiche e scenari di trasformazione per la città di Shenzhen in questa delicata fase di uscita dall’emergenza Covid-19. Negli ultimi mesi l’improvvisa diffusione dell’epidemia ha cambiato la vita quotidiana di centinaia di milioni di persone di tutto il mondo, costringendo individui, famiglie e intere città ad uno stato di temporaneo isolamento. Questo ha spinto amministrazioni e progettisti a interrogarsi più che mai sulle potenzialità e criticità degli spazi urbani, rimettendo al centro del dibattito la dimensione fisica della città. Grazie alla sua localizzazione geografica e la sua elevata densità, Shenzhen si propone come caso emblematico su cui testare strategie di trasformazione in grado non solo di fornire una risposta ad eventuali futuri momenti di lock-down, ma vere e proprie linee guida in grado di aumentare lo spazio a disposizione dei cittadini, nonché la sua qualità. Si è quindi identificata la Greater Airport Area nel distretto di Bao’an come possibile banco di prova di processi di trasformazione urbana. L’affondo proposto intende stimolare alcune riflessioni sulle connessioni tra gli spazi dell’abitare, le infrastrutture e le pratiche del vivere quotidiano, elaborando una visione per la città che non aggiunga nuovi spazi costruiti, ma ripensi l’esistente. La città continuerà infatti a crescere seguendo gli interessi finanziari e di sviluppo, ma senza aumentare la propria densità in termini di spazio edificato: si dovrà necessariamente trovare uno “extra space”. Uno spazio che garantisca stabilità al mercato, vita sana e coesione sociale. Uno spazio in più non collocato altrove, intermedio, tra il singolo e la collettività. Uno spazio in più, sufficientemente flessibile per mutare continuamente la propria funzione adattandosi all’imprevedibilità del futuro. Per fare tutto ciò, si è indagata una dimensione “aumentata” della città, declinandola in molteplici visioni urbane. Il prossimo passo sarà organizzare questi progetti in una installazione espositiva, da candidare per una delle prossime biennali internazionali di Architettura. A partire da questo workshop, è inoltre in preparazione un Memorandum istituzionale tra le due università.